Ora vi mostro Kastellorizo e poi, se avete voglia, vi spiego un po' di cose... Ve la mostro grazie alle immagini di Davide: fotografo professionista, le cui immagini mi hanno colpito su Instragram. Mi sono piaciute talmente tanto da spingermi a chiedere a Davide di poterle usare per un post. La sua risposta è stata sì e, grazie a lui, ecco un tour fotografico pazzesco di questa Isola rimasta, nonostante Mediterraneo, decisamente incontaminata.
Questo il profilo Instagram di Davide:
Questi gli scatti di Davide:
Questa l'esperienza di Davide:
Kastellorizo resta una meta "quasi incontaminata". Fuori dal tempo grazie anche, e forse soprattutto, alla sua lontananza. Ecco come la descrive in un articolo scritto per un giornale con cui collabora:
Davide: Se oggi è ancora un luogo estremo, per pochi visitatori fortemente motivati (due giorni di viaggio dall'Italia, quattro ore di nave due volte alla settimana da Rodi, due ore e mezza di catamarano veloce ma solo il mercoledì o la suspense del turboelica che atterra su una pista da aeromodelli tutti i giorni in estate, meno fuori stagione) immaginiamoci come poteva essere nel 1991 quando Gabriele Salvatores la scelse come straordinario sfondo per le vicende militari, amicali, sentimentali, filosofiche e un po’ politiche dei vari Abatantuono, Cederna, Bigagli, Conti, Alberti, Bisio in quell’ora e mezza da Oscar.
Questo, oltretutto, risulta particolarmente anomalo considerando la notorietà che l'Oscar dato al film Mediterraneo ha portato.
Davide: Cosa accade in qualsiasi angolo del pianeta quando un luogo così piccolo diventa improvvisamente famoso fino ad essere celebrato nella notte degli Oscar? Nascono musei, locali e ristoranti a tema, tour guidati, memoriali di vario tipo. A Megisti quasi nulla di tutto questo, eppure ancora oggi molti tra i viaggiatori stranieri che qui approdano - pure dall’Australia, dove sono tanti gli emigrati originari di quest’isola - lo fanno anche perché hanno visto quel film.
Quindi come è oggi Kastellorizo?
Oggi ha meno di 300 abitanti e ha visto il suo patrimonio architettonico ridursi a un quinto sia per le devastazioni dell’uomo che per il violento terremoto che scosse l’isola nel 1926.
Megisti resiste, sopravvive lontanissima da Atene e vicinissima alla costa turca, con la città anatolica di Kàs che si vede di fronte ai bastioni greci e dista una manciata di chilometri.
E cosa si prova quando si arriva e si parte da Magistri?
Davide: C’è un brivido ancora attuale nella dedica che chiude il film: «A tutti quelli che stanno scappando».
Eccola, allora, questa Kastellorizo che tutti noi ricediamo ogni volta danno alla tele Mediterraneo... Perché lo so, che per tutti noi, Mediterraneo è il film culto...