Sapete che se siete andati qui siete stati in una ex prigione?

Lo ammetto, sono ignorante, ignoro... La storia, ignoro, di tante cose che mi circondano ivi compresa la storia di alcune di quelle bellissime Isole che si ammiro dall'alto ogni volta che sorvolo l'Egeo con un volo Olympic Air o Sky Express.

Oppure la storia di un'Isola in cui sono stata, magari la scorsa estate; un'Isola che mi è sembrata l'emblema della libertà con i suoi tempi rallentati; il suo siga siga; il suo "kalà ma sì... dai... cosa vuoi che sia" che commenta un po' tutte quelle situazioni che a noi - italiani - fanno venire l'orticaria.

Situazioni come quella in cui la nave arriva con 6 ore di ritardo oppure quella in cui si dà fuori di matto perché in farmacia passano davanti a noi 100 persone: dalla vecia che sembra moribonda (e va bene ci mancherebbe); all'amica del proprietario appena arrivata per le vacanze (ma anche no); alla sorella della zia della cugina del pronipote che torna sull'Isola dall'America dopo 300 anni e non può NON raccontare la saga di tre generazioni di quelli che orami sono greci-americani.

Insomma, non se ne può più, il nervo è a palla ma l'Isola greca è libertà. E' questo, infatti, che ce la fa amare, vero? Ho azzeccato?

E invece, cari i miei vacanzieri, sappiate che se siete stati a Folegandros oppure a Naxos siete stati in un isola che, nel passato, era destinata alla deportazione di esiliati politici.

Una specie di prigione dunque... A raccontarmelo è stato Alexis, via Messenger, che mi ha fatto scoprire (non lo sapevo, non crocifiggetemi) che diverse Isole in passato sono state  delle vera e proprie prigioni.

Questo, ad esempio, tra il 1914-1918 durante il periodo di "Divisione Nazionale" tra i sostenitori del re Costantino I e quelli del primo ministro Eleftherios Venizelos; poi all'epoca della Dittatura dei Colonnelli (negli anni '70) e successivamente durante la guerra civile degli anni 1945-1949.

E vediamole, allora, quelle che sono le "isole dell'esilio" più famose:
Naxos
Folegandros
Ikaria
Eustratio (Ai Stratis)
Yaros
Gavdos
Makronissos
Trikeri
Anafi
Yura

e qui si conclude (o quasi) questo breve racconto perché...

Io scrivo, e scrivo, e scrivo ...
e poi parlo, e parlo e parlo ....
su Messenger e via WhatsApp! Ma con chi? Con tante persone che conosco grazie - o per colpa - di questo blog; persone malate di Grecia come me; persone che alle volte poi riesco a conoscere anche nella vita reale come nel caso di Silvia (che mi "ha portato" a Kea); di Elena (che ha la casa a Karpathos e che ho conosciuto solo grazie a un mio post; sull'Isola non ci saremmo mai incontrate - troppo dispersiva); di Roberta (che si è sposata a Paros e ha una bella pagina su Facebook che si chiama KaliParos); di Sophia (greca, di Karpathos con cui siamo andati avanti a smadonnare tutta una sera)...

GUARDA UN FANTASTICO MULINO RISTRUTTURATO:

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