Covid: ecco quello che vorrei dirti…

e allora cosa dire di questo COVID che ad alcuni di voi - Claudia, Edo e altri ancora... - ha portato via le persone più care senza neanche dare un minimo di preavviso.

Cosa dire di questo anno - perché oramai si parla quasi di un anno - che ai nostri figli ha reso familiari parole come Virus, Assembramento, Mascherina, Distanza Sociale...

Cosa dire di un Virus che ci ha insegnato ad avere paura dell'aria... perché l'aria che ci dà la vita, ora, è diventata quella stessa aria che ce la può togliere e allora - a conclusione di uno sciagurato 2020 - non posso che riflettere e pensare e riflettere e pensare e riflettere e (cercare) di capire...

Capire che Coronavirus ha un significato più profondo e più sconvolgente e più invasivo. Coronavirus significa infatti avere paura di "un altro"... ma non di "un altro" diverso da me e da te, non di "un altro" che è più scuro, non di "un altro" che parla una lingua diversa, non di "un altro" che non si adatta alla tua nazione e continua a vivere come farebbe nel suo paese...

No... ora quell'altro è tuo nipote, è tuo figlio, è il tuo migliore amico, è il tuo vicino che forse porta con sé quell'aria cattiva e minacciosa; quell'aria da filtrare e da pulire e da disinfettare; quell'aria che tu non vedi e che ti fa paura perché tu, sì proprio tu, quell'aria cattiva non riesci proprio a distinguerla da quell'aria buona e allora quell'"un altro" - che fino a ieri ti era amico e parente e collega e parte della tua stessa vita- ora è nemico, sospetto, pericolo e morte.

E allora quell'"un altro", che prima ti dava gioia e serenità e voglia di stare insieme, diventa oggi il nemico da cui stare alla larga; l'affetto da cui allontanarsi; il pericolo da schivare.

E allora tu, dopo quasi un anno, decidi che sei stanco. Perché oggi, sì oggi, ti trovi a dover avere paura di tutto e di tutti: perché la paura più grande è legata alle tue stesse fonti di sopravvivenza... l'aria e gli affetti.

Perché l'aria è malata e la devi circoscrivere e gli affetti sono quella stessa fonte di contaminazione.

Ma senza l'aria e senza gli affetti l'uomo, che come diceva Aristotele è un animale sociale, purtroppo non può sopravvivere.

E allora io, e credo voi con me all'unisono, dico che sono stanca e che non ne posso più e che anche se non ho avuto né lutti né dipartite struggenti questo Covid lo odio.

E dico anche che con la mente ho bisogno di evadere e di sognare e di credere che tra poco tutto tornerà normale, ma poi mi dico che quel " tra poco" è lo stesso che mi ripetevo a marzo 2020 e allora torno ad avere paura.

E per allontanare la paura e lo sconforto totale vado avanti, con me stessa e con voi e con My Greek Salad... perché The Show Must Go On e se The Show non andasse avanti, nei momenti peggiori, allora saremmo davvero soli e senza consolazioni.

dedicato a Claudia...

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