Gucci e la fissa per la Grecia: e la MFW si fa un po’ ellenica…

Diciamo che questo Gucci inizia a stare simpatico. Due anni fa chiedeva a Governo e Commissioni Greche di poter sfilare al Partenone ma veniva rimbalzato, eravamo nel febbraio 2016, due anni dopo fa ancora meglio - o peggio ditelo voi.

Nelle redazioni invia una cassa di legno con scritta in greco: Testa dell'Ermafrodito...

Chi la apre trova una maschera bianca, asettica, immortale. La bara della moda? L'epitaffio che commemora la fine del fashion system? La cassa del licenziamento in cui mettere appunti e Moleskine per migrare verso il Piano B? Un messaggio mafioso?

Forse sì forse no il discorso mafia... con gli italiani non si sa mai. Che poi Gucci non sia proprio proprio italiano poco importa. Il designer è Alessandro Michele, la location della sfilata è il Gucci Hub di Milano, l'italianità è quindi acquisita per diritto.

Cosa sarà 'sta roba insomma:  il redattore trema sino a scoprire che... quel popò di ambaradan è un invito. Sì, un invito. Perché la moda, si sa, è creativa e schifa la banalità. Quindi zero busta con cartoncino e sì alla deforestazione dell'Amazonia per creare "casse da redattore".

Che poi qualcuno dei più attempati fashion editor ci abbia lasciato la pelle convinto che fosse un avvertimento di licenziamento* poco importa. Ciò che conta è che The Show Must Go On e che tutti ne parlino.
*nessuno ci ha lasciato le penne, era solo per ridere un po'...

E Gucci, per attirare l'attenzione, sceglie la Testa dell'Ermafrodito e il richiamo alla Terra degli Dei.

credit Grazia

Credit Cover: Elle Decor

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